La linea guida per la parità di genere UNI/PdR 125:2022

UNI PdR 125:2022 parità di genere
Negli ultimi anni, nell’ambito degli interventi di promozione dei diritti e delle libertà fondamentali, la Commissione Europea ha posto particolare attenzione agli interventi a sostegno del principio della parità di genere in tutte le sue forme e attività.
Nella comunicazione relativa alla strategia per la parità di genere 2020-2025, la Commissione europea indica che finora nessuno Stato membro ha realizzato la parità tra uomini e donne: i progressi sono lenti e i divari di genere persistono nel mondo del lavoro e nella partecipazione alla vita politica e istituzionale.
A livello globale, il raggiungimento della parità di genere rappresenta uno dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile che gli Stati si sono impegnati a raggiungere entro il 2030.
In Italia, al riguardo, il legislatore negli ultimi anni si è focalizzato sul mondo del lavoro, emanando numerosi interventi normativi volti a riconoscere equiparazione dei diritti e maggiori tutele alle donne lavoratrici.
La centralità delle questioni relative al superamento delle disparità di genere è ribadita anche nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), che individua la Parità di genere come una delle tre priorità trasversali perseguite in tutte le missioni che compongono il Piano.
In tale contesto, le Organizzazioni sentono sempre più l’esigenza di impostare un proprio sistema di gestione dell’inclusione, sia per dimostrare il proprio impegno, sia per progettare futuri miglioramenti. La capacità di operare in modo socialmente sostenibile rappresenta, infatti, un valore sempre più riconosciuto e richiesto dal mercato.
La linea guida UNI PdR 125:2022
La prassi di riferimento UNI/PdR 125:2022 “Linea guida sul sistema di gestione per la parità di genere”, pubblicata il 16 marzo 2022, prevede la strutturazione e adozione di un insieme di indicatori prestazionali (KPI) inerenti le politiche di parità di genere nelle organizzazioni.
La prassi ha l’obiettivo di incentivare le aziende ad adottare politiche per ridurre il divario di genere nelle aree che tipicamente presentano criticità, come le opportunità di carriera, la parità salariale a parità di mansioni, le politiche di gestione delle differenze di genere e la tutela della maternità.
La certificazione, ai sensi della UNI/PdR 125:2022, può essere richiesta da qualunque tipo di organizzazione, di qualsiasi dimensione e forma giuridica, pubblica o privata.
La prassi di riferimento definisce gli indicatori che misurano il livello di maturità raggiunto dalle organizzazioni in materia di inclusione, considerando le seguenti 6 aree:
• Cultura e strategia;
• Governance
• Processo HR
• Opportunità di crescita in aziende neutrali per genere
• Equità remunerativa per genere
• Tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro
Nel trattare tali temi l’organizzazione definisce la propria visione strategica, con un processo virtuoso che valorizza e migliora l’organizzazione e il clima aziendale.
Perché richiedere la certificazione?
La certificazione rappresenta lo strumento che permette a qualsiasi azienda di comunicare, in modo credibile ed oggettivo, la propria capacità di operare in un ambiente lavorativo più inclusivo e meno discriminatorio.
La certificazione garantisce quindi la coerenza tra enunciati ed operato in materia di diversità ed inclusione.
La certificazione comporta un beneficio in termini di immagine e reputazione, sviluppando maggiore valore economico e una maggiore attrattività per gli investitori.
Grazie alla certificazione le aziende potranno accedere a sgravi fiscali e premialità nella partecipazione a bandi italiani ed europei.