CAM strade, progettazione sostenibile delle infrastrutture stradali (Decreto 5 agosto 2024)

Cosa sono i CAM?

I Criteri Ambientali Minimi (CAM) sono requisiti ambientali volti a individuare la soluzione progettuale, il prodotto o il servizio migliore sotto il profilo ambientale lungo il ciclo di vita e tenuto conto della disponibilità di mercato.

In Italia l’applicazione dei CAM è stata attuata grazie all’art.18 della L. 221/2015 e successivo art. 34 del D.lgs. 50/2016 (modificato dal D.Lgs 56/2017), che ne impone l’obbligo di applicazione negli appalti pubblici. I CAM vengono definiti dal Ministero dell’Ambiente con l’obiettivo di identificare le soluzioni più efficaci in termini di prestazioni ambientali, oltre a permettere alle Amministrazioni Pubbliche di razionalizzare i propri consumi e di conseguenza ridurre la spesa.

I CAM in vigore attualmente sono molteplici e ricoprono, in maniera specifica, una vasta categoria di forniture e prodotti. È possibile consultare i CAM in vigore sul sito del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.

CAM strade

I CAM strade identificano tutti i requisiti da rispettare al fine di individuare le soluzioni progettuali migliori dal punto di vista della sostenibilità e di diffondere le migliori tecnologie. 

Il Decreto 5 agosto 2024 (CAM strade) è suddiviso in tre capitoli:

  1. Premessa;
  2. Criteri per l’affidamento del servizio di progettazione ed infrastrutture stradali;
  3. Criteri per l’affidamento dei lavori di costruzione, manutenzione e adeguamento di infrastrutture stradali.

Si possono quindi distinguere due gruppi principali: il primo riguarda l’assegnazione degli incarichi per la progettazione delle infrastrutture, mentre il secondo si concentra sulla costruzione e manutenzione delle infrastrutture stradali. In entrambe le categorie sono presenti regole, procedure e requisiti di conformità da rispettare. 

L’affidamento del servizio di progettazione e l’affidamento dei lavori è inoltre basato su criteri premianti definiti all’interno del Decreto CAM Strade:

2.5 “Criteri premianti per l’affidamento del servizio di progettazione”

3.2 “Criteri premianti per l’affidamento dei lavori di infrastrutture stradali”

Prodotti di interesse dei CAM STRADE

Il Decreto CAM Strade si applica ad una vasta gamma di prodotti da costruzione che rientrano nelle lavorazioni previste per le costruzioni e manutenzioni di strade quali:

  • Conglomerati bituminosi;
  • Calcestruzzi confezionati in cantiere e preconfezionati;
  • Prodotti prefabbricati in calcestruzzo;
  • Prodotti in acciaio e legno;
  • Murature in pietrame e miste;
  • Tubazioni in gress ceramico e materiale plastico;
  • Barriere antirumore.

In particolare all’interno del capitolo 2.3 “SPECIFICHE TECNICHE PER I PRODOTTI DA COSTRUZIONE” sono presenti tutte le novità riguardanti i materiali utilizzati nelle costruzioni stradali in materia di circolarità e utilizzo di materiali riciclati. Il contenuto di materiale riciclato, recuperato, riciclato, varia a seconda del prodotto o, come nel caso dei conglomerati bituminosi, a seconda della destinazione d’uso. 

Di seguito vengono elencate le principali indicazioni specifiche sui materiali.

Circolarità dei prodotti di costruzione (riferimento Conglomerato Bituminoso)

Nel capitolo 2.3.1 “Circolarità dei prodotti di costruzione” vengono identificati i requisiti in termini di contenuto minimo di materia riciclata, recuperata o sottoprodotto, suddividendo in due categorie le tipologie di intervento:

  • Progetto di nuova costruzione, è necessario utilizzare prodotti da costruzione con un contenuto minimo di materiali recuperati, riciclati o sottoprodotti che varia in funzione della destinazione come di seguito elencato:
    • Corpo stradale

Bonifica del piano di posa del rilevato

≥ 70%

Corpo del rilevato

≥ 70%

Sottofondo

≥ 70%

    • Strati di fondazione o base in pavimentazioni flessibili e semirigide

Fondazione in misto granulare non legato

≥ 50%

Fondazione in misto granulare legato
con legante idraulico o legante idrocarburico)

≥ 50%

Misto cementato

≥ 50%

    • Strati in conglomerato bituminoso per pavimentazioni flessibili e semirigide

Base o Base/binder

≥ 35%

Collegamento o Binder

≥ 30%

Usure chiuse

≥ 15%

    • Conglomerati con bitumi modificati con polimeri oppure conglomerati bituminosi additivati con compound polimerici

Base o Base/binder

≥ 25%

Collegamento o Binder

≥ 20%

Usure chiuse e drenanti

≥ 10%

    • Pavimentazioni rigide (In calcestruzzo o resina)

Fondazione in misto granulare

≥ 50%

Misto cementato

≥ 50%

Lastra in calcestruzzo

≥ 5%

Le percentuali vengono calcolate come somma dei contributi dati dalle singole frazioni utilizzate.

  • Interventi su strade esistenti, in cui, per quanto possibile, la materia recuperata deve derivare dal corpo stradale stesso oggetto dell’intervento.

Calcestruzzi confezionati in cantiere e preconfezionati 

Per quanto riguarda il calcestruzzo destinato ad opere stradali il decreto impone l’utilizzo di un minimo del 5% di materiali riciclati, recuperati o sottoprodotti. Tale calcolo deve essere effettuato in relazione al peso del prodotto finito. 

Prodotti prefabbricati in calcestruzzo

Come in precedenza, anche per i prodotti prefabbricati in calcestruzzo il decreto impone un contenuto minimo di materiale riciclato, recuperato o sottoprodotto, calcolata in relazione al peso del prodotto finito.

Nel dettaglio:

Per i prodotti prefabbricati in calcestruzzo minimo 5%

Per i blocchi in calcestruzzo aerato minimo 7,5 %

Conformità dei prodotti

La conformità di tali prodotti è verificabile per mezzo di certificazioni, ovvero il progettista, all’interno della relazione CAM ha il dovere di esplicitare che il requisito richiesto dal decreto è dimostrato solo attraverso una serie di certificazioni quali ad esempio:

  • Environmental Product Declarations (EPD), con indicazione della percentuale di materiale riciclato, recuperato o sottoprodotto presente al proprio interno;
  • CPDOC 262, certificazione di prodotto basata sul bilancio di massa con lo scopo specifico di indicare il contenuto di materiale riciclato, recuperato e sottoprodotto al proprio interno, emessa da un organismo di valutazione accreditato.

“Il nostro studio è qui per supportarvi nel percorso verso il conseguimento delle certificazioni richieste, offrendovi le risorse e le competenze necessarie per raggiungere i vostri obiettivi professionali.”

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