Novità Piano nazionale radon 2023-2032

Il Radon è stato classificato cancerogeno umano di gruppo 1 dall’OMS e se respirato può indurre lo sviluppo di cellule tumorali a livello polmonare. Secondo l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) il radon è la seconda causa di morte per cancro ai polmoni in Italia.
L’adozione del Piano nazionale d’azione per il radon 2023-2032 ha come obbiettivo la riduzione ai rischi dell’esposizione al radon nei luoghi di lavoro e nelle abitazioni.
Al suo interno descrive la strategia italiana affinché questo obbiettivo venga raggiunto e vengono inoltre individuate le specifiche tipologie di luoghi di lavoro esenti dalla misurazione e dalla valutazione.
Il radon è un gas nobile radioattivo naturale, classificato cancerogeno umano di gruppo 1 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Se inalato i prodotti del decadimento possono provocare processi di cancerogenesi a livello bronchiale.
Come anticipato il suolo è la maggiore fonte di emissione di radon all’interno degli ambienti chiusi. Ilradon fuoriesce principalmente da fratture o giunzioninelle pavimentazioni, passaggi degli impianti termici,idraulici, delle utenze elettriche e del gas e si diffonde all’interno dei locali a causa della differenza di pressione e temperatura fra interno ed esterno.
Il Dlgs 101/2020 è la normativa principale relativamente alle norme di sicurezza e di protezione contro i pericoli derivanti dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti, nel quale rientra anche l’esposizione al Radon.
Il Decreto definisce i livelli di riferimento di esposizione al Radon – valore di dose efficace o equivalente al di sopra del quale non sono consentite le esposizioni – e i valori di riferimento per la concentrazione media in aria per i luoghi di lavoro e i domicili.
Il Datore di Lavoro è tenuto a procedere alla valutazione del rischio radon in conformità alle disposizioni del Dlgs 101/2020 e del Dlgs 81/2008.
Tipologia |
Dlgs 101/2020 |
Luoghi di lavoro |
300 Bq/m3 |
Abitazioni esistenti |
300 Bq/m3 |
Abitazioni costruite dopo il 31/12/2024 |
200 Bq/m3 |
In primis il piano nazionale ed il Dlgs 101/2020 stabiliscono che le Regioni entro 24 mesi dall’emanazione de Piano debbano determinare delle “aree prioritarie” in cui il livello di riferimento di 300 Bq/m3 è superato nel 15% di edifici così da mappare il territorio nazionale ponendo poi degli obbiettivi che si possono così riassumere:
I luoghi di lavoro dove deve essere valutata la possibile esposizione al rischio Radon sono definiti dal Dlgs 101/2020 e comprendono:
All’interno del piano nazionale d’azione per il radon vengono inoltre individuate le specifiche tipologie di luoghi di lavoro esentati dalla misurazione e dalla valutazione, nello specifico:
Consilia Associati, attraverso professionisti specializzati, può assistere le aziende in tutte le fasi di valutazione del Rischio Radon e nella definizione delle strategie per la riduzione dell’esposizione dei lavoratori.