Il Consiglio dell’Anac, nella seduta del 17 gennaio 2023, ha approvato in via definitiva il Piano nazionale anticorruzione 2022, valido per il prossimo triennio.
Il PNA è finalizzato a rafforzare i presidi di prevenzione della corruzione nelle pubbliche amministrazioni, nonché alla semplificazione delle procedure amministrative.
L’ANAC ha predisposto il nuovo Pna alla luce delle recenti riforme e urgenze introdotte con il Pnrr.
Si riportano nel seguito le principali novità introdotte dal nuovo PNA 2022
Indicazioni per gli enti con meno di 50 dipendenti
Il PNA prevede delle semplificazioni per gli enti con meno di 50 dipendenti. Infatti, tali enti non sono tenuti a predisporre il piano anticorruzione ogni anno, ma ogni tre anni. È infatti prevista la conferma, dopo la prima adozione e per i successivi due anni, del PTPCT, salvo circostanze sopravvenute che ne richiedano la revisione.
Per gli stessi enti sono previste misure per rafforzare il monitoraggio, sia in termini di periodicità dello stesso che di campionamento degli obblighi di pubblicazione di cui monitorare la corretta attuazione.
Misure di prevenzione del riciclaggio
le misure di prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, al pari di quelli anticorruzione, sono uno strumento volto a fronteggiare il rischio che l’amministrazione entri in contatto con soggetti coinvolti in attività criminali.
L’apparato antiriciclaggio, come quello anticorruzione, può dare un contributo fondamentale alla prevenzione dei rischi di infiltrazione criminale nell’impiego dei fondi rivenienti dal PNRR, consentendo la tempestiva individuazione di eventuali sospetti di sviamento delle risorse rispetto all’obiettivo per cui sono state stanziate ed evitando che le stesse finiscano per alimentare l’economia illegale. Per questo, in più parti del PIANO NAZIONALE ANTICORRUZIONE, sono stati evidenziati i raccordi necessari che è opportuno sussistano fra anticorruzione e antiriciclaggio.
Mappatura dei processi
Il nuovo PNA pone l’accento sulla necessità di concentrarsi sulla qualità delle misure anticorruzione programmate piuttosto che sulla quantità. Considerato che in taluni casi tali le misure sono ridondanti, sono state fornite indicazioni per realizzare un buon monitoraggio su quanto programmato.
Divieto di pantouflage
Alla luce dell’interesse dell’Autorità a potenziare le misure in materia, è stato svolto un approfondimento sul divieto di pantouflage, ipotesi di conflitto di interessi da inquadrare come incompatibilità successiva, di cui all’art. 53, co. 16-ter, d.lgs. n. 165/2001.
Sono state anche suggerite possibili misure da inserire nei PTPCT o nella sezione anticorruzione e trasparenza del PIAO per garantire il rispetto delle disposizioni ed è stato proposto un modello operativo per la verifica di eventuali violazioni.
TRASPARENZA in materia di contratti pubblici
Sono state riviste le modalità di pubblicazione: non dovranno più avvenire sui siti delle amministrazioni in ordine temporale di emanazione degli atti, ma ordinando le pubblicazioni per appalto, in modo che l’utente e il cittadino possano conoscere l’evolversi di un contratto pubblico, con allegati tutti gli atti di riferimento.
Il PIANO NAZIONALE ANTICORRUZIONE si applica a:
- amministrazioni ed enti pubblici
- società di controllo pubblico
- associazioni/fondazioni, con bilancio superiore a cinquecentomila euro, la cui attività sia finanziata in modo maggioritario per almeno due esercizi consecutivi nell’ultimo triennio da pubbliche amministrazioni e in cui la totalità dei titolari o dei componenti dell’organo d’amministrazione o di indirizzo sia designata da pubbliche amministrazioni.
Consilia Associati può fornire supporto nell’individuazione delle strategie e dei controlli e dei presidi organizzativi richiesti dal PNA.