Il 16 dicembre è stata pubblicata sulla gazzetta ufficiale dell’Unione europea la Direttiva (UE) 2022/2464 che modifica il regolamento (UE) n. 537/2014, la direttiva 2004/109/CE, la direttiva 2006/43/CE e la direttiva 2013/34/UE per quanto riguarda la rendicontazione societaria di sostenibilità (CSRD – Corporate Sustainability Reporting Directive).
La nuova direttiva sulla sostenibilità CSRD rivede la direttiva sulla comunicazione di informazioni di carattere non finanziario (NFRD) del 2014 introducendo le seguenti novità:
- estensione dell’ambito di applicazione a tutte le imprese di grandi dimensioni di interesse pubblico e alle imprese quotate in un mercato regolamento (ad eccezione delle microimprese). Dovranno conformarsi anche le imprese extra UE con un’attività sostanziale nell’UE (con un fatturato superiore a 150 milioni di euro nell’UE).
- obbligo di certificazione delle informazioni comunicate sulla sostenibilità. Per garantire che le aziende forniscano informazioni affidabili, saranno soggette a revisione e certificazione indipendenti.
- requisiti più dettagliati e standardizzati sulle informazioni che le imprese devono comunicare. Sono introdotti obblighi di rendicontazione più dettagliati sull’impatto delle imprese su ambiente, diritti umani e standard sociali, sulla base di criteri comuni in linea con gli obiettivi climatici dell’UE. La Commissione dovrà adottare la prima serie di norme entro giugno 2023.
- migliore accessibilità delle informazioni, imponendone la pubblicazione in una sezione ad hoc della relazione sulla gestione. Dovrà essere garantito anche l’accesso digitale alle informazioni sulla sostenibilità. La rendicontazione finanziaria e di sostenibilità sarà quindi su un piano di parità e gli investitori disporranno di dati comparabili e affidabili.
Le regole per la rendicontazione entreranno in vigore tra il 2024 e il 2028:
Dal 1° gennaio 2024 per le grandi imprese di interesse pubblico (con oltre 500 dipendenti) già soggette alla direttiva sulla rendicontazione non finanziaria, con scadenza 2025;
Dal 1° gennaio 2025 per le grandi imprese attualmente non soggette alla direttiva sulla rendicontazione non finanziaria (con più di 250 dipendenti e/o 40 milioni di euro di fatturato e/o 20 milioni di euro di totale attivo), con scadenza 2026;
Dal 1° gennaio 2026 per le PMI con valori mobiliari ammessi alla negoziazione in mercati regolamentati, con segnalazioni in scadenza nel 2027.
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